Ma che cos’è la Sardenaira?? Non ne avevo mai sentito parlare in vita mia e la scopro grazie al Calendario del Cibo Italiano che ha previsto, proprio per oggi 20 luglio, una giornata a lei dedicata. La bravissima Fausta sarà l’ambasciatrice di questa giornata e di questa ricetta perciò, dopo, tutti da lei per vedere la sardenaira originale!
A proposito, si scrive Sardenaira ma si legge Sardenara: è la tipica focaccia sanremese talmente diffusa in tutta la Liguria che il Comune di Sanremo ne ha chiesto la DE.CO., ovvero la Denominazione Comunale stilando un disciplinare che vale senz’altro la pena di leggere qui.
Ha un impasto soffice e alto, è arricchita da ingredienti tipicamente liguri che la rendono talmente appetitosa da meritare di essere mangiata sia calda che fredda, ed anche il giorno dopo, semmai dovesse avanzarne…
Ha origini antichissime, nasce nella zona di Nizza intorno al 1450 e viene chiamata “pissaladière” da pissalat (francese) e peis salat che in nizzardo significa pesce sotto sale. Ed infatti la versione d’oltralpe prevede la presenza di acciughe sottosale ma non il pomodoro che sarà importato dall’America solo molto più tardi.
Come dice il disciplinare la sardenaira prevede un buon numero di varianti così come nomi diversi a seconda della zona in cui ci si trova. Ho seguito, più o meno, la ricetta prevista dal Comune di Sanremo ma non ho messo i capperi ed ho aggiunto le cipolle nel pomodoro, come nell’antica ricetta, ma l’ho fatto soprattutto perchè Fausta ne garantisce la bontà.
- per l'impasto:
- 300 g. di farina tipo 0
- 20 g di lievito madre secco
- 1 bicchiere di acqua tiepida
- 3 cucchiai di olio extra vergine
- 1 cucchiano di sale
- per la farcitura
- 1 cipolla bionda
- pomodori freschi
- acciughe sotto sale
- olive taggiasche
- origano
- 2 spicchi d'aglio
- olio d'oliva
- 1 pizzico di sale
- Sciogliere il lievito in un bicchiere d'acqua tiepida. In una ciotola capiente (o nella planetaria) setacciare la farina, fare un buco al centro versare il lievito sciolto in acqua, l'olio e cominciare ad impastare. Quando il lievito si sarà ben incorporato versare il sale sciolto in un goccino d'acqua e riprendere ad impastare fino a quando la pasta avrà una consistenza liscia e morbida (mentre impastate aggiungere ancora acqua se necessario). Far lievitare fino al raddoppio.
- Sbollentare i pomodori, pelarli e passarli al setaccio. Nel frattempo far imbiondire la cipolla in olio, unire i pomodori, un pizzico di sale e lasciar cuocere un pochino. Dissalare le acciughe e preparare i filetti., le olive e gli spicchi d'aglio ancora in camicia ma divisi in due.
- Siamo pronti.
- Stendere la pasta su una teglia oliata o rivestita di carta forno. Distribuire abbondante pomodoro, i filetti di acciuga, le olive e gli spicchi d'aglio. Irrorare con olio extra vergine. Io ho aggiunto dell'origano.
- Cuocere in forno caldissimo 220° per circa 30 minuti

Vi assicuro è buonissima, è soffice con i bordi croccanti. Sono grata al Calendario del Cibo Italiano per avermi fatto conoscere questa splendida ricetta e a Fausta per avercela fatta amare così tanto.
A proposito sapete cos’è il Calendario? E’ un progetto di AIFB che si propone di diffondere la cultura e la tradizione gastronomica dell’Italia, attraverso l’istituzione di un calendario in cui si celebrano, in 366 giornate e 52 settimane nazionali, i nostri piatti e i prodotti più tipici.
Ciascuna delle 52 settimane è dedicata all’approfondimento di un tema scelto fra quelli che hanno maggiormente influito sulla storia della gastronomia italiana, così da delinearne in modo preciso la fisionomia. Ciascun giorno dell’anno è dedicato alla celebrazione di uno dei piatti o prodotti tipici che ne hanno decretato la fama.
E’ bellissimo e ricchissimo di ricette tradizionali e antiche e lo potete trovare qui. Buona lettura!
Mi concedo ancora un’ultima considerazione forse la più importante: questo Calendario ci arricchisce, ci allarga gli orizzonti e non solo per quanto riguarda la cultura gastronomica… lavorare insieme è stimolante, ci fa condividere il nostro tempo ed il nostro essere… sulla pagina di AIFB oltre all’articolo dell’Ambasciatrice di questa giornata, troverete anche molti link di blogger che hanno provato e amato la Sardenaira. E questo grazie a Fausta sempre disponibile e presente e a tutti noi che abbiamo partecipato con lei a questa giornata così succulenta, lasciandoci coinvolgere e coccolare e soprattutto divertendoci molto. Alla prossima!